La tradizione di fare vino nella famiglia Florio (di
origine siciliana) inizia quando il capostipite Filippo
Florio arrivò a Ischia agli inizi del 1800.
Da questo antenato è nata la passione di coltivare i
campi a terrazza, in particolare i vigneti tipici dell’iaola,
e vivere principalmente con l’agricoltura: conigli nel
fosso, fagioli zampognari, frutta tra pesche,
albicocche, mele annurco, pere, fichi, noci e ortaggi.
I vitigni sono per il 90% autoctoni tra biancolella,
forastera, uva pane, falangina, greco di tufo,
trebbiano, moscato, uva arilla per i bianchi; aglianico,
perè e palummo, cammamele, tintore, sangiovese per i
rossi. E il contadino ischitano per sua scelta, miscela
le uve per farne un vino del tutto originale, unico per
ogni singolo anno.
Questi vini non sono di elevata gradazione, intorno ai
12° C: dovuto al fatto che le viti producono molti
grappoli di uva e per coltura non si buttano a terra i
raspi; inoltre le viti sono alte e hanno molti rami.
Vanno abbinati alle pietanze tipiche dell’isola:
coniglio, pollo, pesce, maiale, antipasti, formaggi
freschi.
- La vendemmia viene fatta intorno al 10 ottobre. Le uve
una volta tagliate, si lasciamo “ammusciare” per qualche
giorno; si macinano; dopo una filtrazione in cesti di
vimini e tela vanno in una botte di acciaio, (prima di
castagno), dove si lasciamo fermentare per un mese; si
travasano; si elimino le fecce; dopo 2 mesi si filtrano;
si fa la precipitazione a freddo, portando il vino a
temperatura –4° C; infine dopo 10 giorni si imbottiglia
con il nome di Don Luigi.
Unico conservante che viene messo è il bisolfito (4-8 gr
per ogni cento litri, secondo l’annata). In questo modo
il vino conserva gran parte dei suoi profumi e il suo
colore giallo.
- Il vino rosso una volta raccolto, si lascia
“ammosciare” per 7 giorni; i chicchi vengono tolti a
mano o con la deraspatrice; per 4-5 giorni si lasciano
fermentare e ogni due o tre ore viene girato; viene
pigiato e leggermente torchiato; si mette in botte di
legno; ogni 20-30 giorni viene ossigenato per sei mesi;
viene messo in damigiane; si lascia maturare per altri 6
mesi e infine si imbottiglia con il nome di Acinato.
- Per lo spumante Donnagnese, l’uva è moscato e malvasia
con l’aggiunta di mosto di biancolella; i chicchi si
lasciano fermentare nel mosto per 72 ore; si passa per
lo “scappuccio” doppio tela che filtra il mosto e lo
chiarifica subito; si lascia fermentare per 30 giorni in
damigiane e poi si imbottiglia.
- Altri prodotti di alta qualità e di nicchia, vendibili
solo su prenotazione e durante il periodo di raccolta o
stagione sono: frutta secca: fichi, noci; aromi:
basilico, peperoncini; agrumi: limoni, aranci,
mandarini; animali di cortile: conigli da fossa, polli
ruspanti, uova; pomodori a piennul e in salsa; sottoli e
sottovuoto; faglioli zampognari; mele annurco; funghi;
marmellate; frutta: pesche, albicocche, prugne, uva da
tavola ... il tutto può essere degustato o visitato in
escursione. |