La più famosa tra le sorgenti termali di Ischia, per
le sue acque medicamentose, è la fonte di Nitrodi, il cui nome deriva
dalle ninfe “Nitrodi”
ritenute dagli antichi protettrice dell’area.
La sorgente ha conservato intatto il nome greco
originario (Nitron),
attribiutole sin dal periodo dei primi stanziamenti
ellenici in Occidente (VIII sec. a.C.).
Eccezionale appare la continuità, nel corso dei secoli,
della tradizione curativa dell'acqua Nitrodi che ha
mantenuto intatto il nome originario. In epoca romana la
sorgente molto probabilmente era sede si una Scuola di
Idrologia medica, così come dimostrato da numerose
raffigurazioni votive.
La sorgente sgorga in località Buonopane, in una
valletta che si apre sulle pendici del monte Epomeo. Il
ruscello che si forma alla fonte scende in un profondo
canalone e va a perdersi sulla spiaggia dei Maronti.
E' un'acqua che scaturisce con una leggera
mineralizzazione, a temperatura ambientale. Tra i
principali componenti: sodio, calcio, potassio, cloro,
zolfo, carbonio. Ha spiccate proprietà antiuriche,
favorisce e regola la diuresi. Risolve o migliora
gastriti e gastroduodeniti. Rende la pelle sana, pura,
liscia, luminosa.
Insieme con Olmitello costituisce il riferimento del
termalismo tradizionale.
Il filosofo Gorge Berckley nel 1717 annotava nel suo
diario parlando di Testaccio (allora Comune, oggi
frazione di Barano): "… la zona è tutta una strana
confusione di rocce, colline, valli, burroni, vigneti a
terrazze mescolati davvero in modo singolare e
romantico… un buco nel terreno (descrizione del
sudatorio) profondo circa quattro piedi e largo tre
emette un vapore solforoso con tracce di nitro … buono
per ammollire le parti indurite… alleggerisce il
corpo… asciuga le piaghe interne… è buono per
attacchi isterici… buono per paralisi e convulsioni".
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